Martedì 15 aprile 2025

 

Nella serata avremo il piacere di ospitare STEFANO GUATTA con "Scatti randagi".

L'autore ci mostrerà una serie di scatti degli ultimi anni e la sua personale visione della fotografia

 

 

Stefano Guatta.

Nato a Gavardo il 23 gennaio 1954.

Vissuto in campagna fino a 6/7 anni.

Con qualche primo soldino, visto in famiglia, riuscì a farsi regalare l’Eura Ferrania, 6x6 di plastica con 2 tempi e 2 diaframmi (e chi se la ricorda più?).

Il fascino di vedere tradotto in immagine, sulle costose piccole stampe, ciò che si è catturato con un click tempo prima, lo interessò fino a farsi un piccolo corredo di stampa b/n in proprio.

Il bagno di casa diventò, occasionalmente, la camera oscura “inibita” ai bisogni fisiologici famigliari fino a... fine stampe.

Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Gargnano nel 1969, secondo anno della sua esistenza. Essendo un istituto appena nato, praticamente sperimentale nei contenuti e nei programmi, ha potuto godere degli insegnamenti del prof. G. Marconi che introdusse alcune lezioni pratiche di scatto, sviluppo e stampa di fotografia in bianconero, fuori dalla ortodossia prevista dal programma di “disegno dal vero”.

Passando dalle vetrine del fotografo Buccella di Gavardo non potè non sentirsi attratto dalla magnificenza delle nuove reflex (tra cui troneggiava la Nikon F!) che imposero un cambio di passo con la tecnologia del pentaprisma, esposimetro integrato, messa a fuoco con microprisma, ecc...

Arriverà, a ventuno anni, una Mirageflex, con tempo di scatto fino a 1/1000!

Di breve passaggio, poi, (fotocamera da studio!) la stupefacente Mamiya RB67.

Solo dopo essere diventato “amministratore” del proprio stipendio e con approvazione della sfortunata consorte, si è dotato della Nikon FE2 (primo otturatore sul mercato con tendine in titanio e 1/4000imo di tempo di scatto!).

Non ha approfondito alcun genere di fotografia...

Sempre alla ricerca di qualcosa che lo rappresentasse non ne ha adottato nessuno...

Essendo un pigrone patentato, ha trascurato di cercare inquadrature finalizzate a qualche particolare tema, lasciando che fossero le opportunità di scatto a cercare lui!

Anche nel metodo dello scatto è, tuttora, ambiguo e inaffidabile...

Fase 1 – Il click... adotta il metodo reportage. Più contenuti entrano nel fotogramma più ce ne stanno.

Fase 2 – Post produzione... Correzione di orizzonte e linee cadenti, luminosità e contrasto, esclusione di parti poco nobili o disturbanti una buona leggibilità di ciò che “serve comunicare”.

Insomma, tutto diverso dallo spirito iniziale!

Strumenti? Nikon.

D70S, D7200, P7800, Z6, Z30... (in ordine di permesso della consorte).

Non considera la fotografia un’arte, ma uno strumento di comunicazione di quanto la quotidianità gli riserva in accordo con la vita che conduce, secondo i principi e le idee che lo guidano. 

 

La locandina.

 

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